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04 abril 2016

L'importanza di scegliere prodotti senza Solfati, Siliconi, Petrolati e Parabeni

 

La maggior parte degli shampoo in commercio, a prescindere dal prezzo, contengono una sostanza considerata tossica, il laurilsolfato di sodio.
Si tratta di un tensioattivo, un potente agente detergente sgrassante, in grado di conbinarsi alle particelle di grasso e di asportarle durante il risciacquo.
Il laurisolfato di sodio è utilizzato, tra l’altro, a livello industriale per pulire interni di locomotive, cuscinetti a sfera, insomma tutte cose estremamente sporche, proprio come i nostri sporchissimi capelli… Chi non immerge le dolci chiome ogni giorno in un litro di olio per motori, chi poi non gli ci spalma sopra chili di letame. E chi, infine, non usa le ciocche à mò di pane per fare la scarpetta nel sugo al nero di seppia? Chiaro che vanno lavati allo stesso modo delle locomotive… 

Il motivo per cui i solfati sono usati nella composizione di shampoo e prodotti per l’igiene personale risiede in parte nel fatto che si tratta di una sostanza economica e di facilmente reperibilità. Ma, il fattore che incide di più sulla scelta di questo elemento è la sua capacità di produrre schiuma, quella che ci piace tanto.
Come è facile prevedere, questo tensioattivo schiumoso allo stesso tempo in cui pulisce i capelli rimuove anche il prezioso sebo, che ha il compito di lubrificare la cute e il gambo del capello. Soprattutto per noi ricce, rimuovere il sebo non fa altro che esasperare il livello di secchezza dei capelli, con conseguente perdita di lucentezza e tono. 

Il consiglio più utile è dunque quello di ricorrere a shampoo privi sodio lauriletere solfato.
Per individuare prodotti privi di questa sostanza nociva è sufficiente leggere attentamente la composione riportata sulle etichette. I termini che devono essere assenti sono i seguenti:
SODIUM LAURETH SULFATE (SLES)
SODIUM LAURYL SULFATE (SLS)
Nei prossimi giorni farò una lista degli shampoo che contengono solfati e di quelli che ne sono privi.
Nel frattempo, mettiamoci in testa che la schiuma determina sicuramente la qualità di un buon cappuccino,ma non quella di uno shampoo. 

Come se non bastasse, occorre difendersi non solo dai solfati, bensì anche dai parabeni,siliconi e dai petrolati, spesso presenti anche nel balsamo, nei prodotti per lo styling, e chi più ne ha più ne metta!  

                                                     Ma cosa sono? 

I parabeni costituiscono un gruppo di elementi chimici usati in molti cosmetici e farmaci come dei conservanti. I sei principali parabeni che si possono trovare facilmente all’interno delle formulazioni in commercio sono i seguenti: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben.
Dal momento che sono efficaci e poco costosi, vengono utilizzati di frequente in cosmetici e non solo. Studi ed esami hanno dimostrato che i parabeni penetrano nella pelle e possono essere rintracciati nel sangue anche nei minuti successivi all’applicazione. La presenza di tali sostanze nei prodotto di uso cosmetico implica la penetrazione nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il processo digestivo. Ne consegue che esse riescono a permanere intatte all’interno del tessuto. E’ di facile intuizione affermare che ciò non fa per nulla bene all’organismo..
Per quanto concerne il petrolato (negli INCI è indicato come PETROLATUM), esso è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. È costituito da idrocarburi saturi composti di solito da almeno 25 atomi di carbonio. Esso trova impiego, nelle sue ‘qualità migliori’ nella farmaceutica e nella cosmetica (petrolato bianco).
Il petrolatum e la paraffina liquida (anche questa da evitare!) sono usati da anni in alcuni cosmetici, dunque è bene sempre dare un’occhiata agli ingredienti presenti, leggendo l’etichetta; molti petrolati generano un film occlusivo sulla pelle/capelli, interferendo con la traspirazione cutanea.
I siliconi sono agenti filmogeni, ad azione districante ma, proprio in virtù della prima proprietà, è meglio evitarli, nonostante alcune tesi smentiscano che il loro utilizzo possa nuocere alla salute di capelli e pelle… 


                 Ma perché i siliconi sono dannosi in particolar modo per i capelli ricci? 

 Ebbene, nell’immediato i siliconi fanno apparire i ricci lucenti e meno crespi, ma purtroppo a lungo andare questi penetrano nei pori dei capelli ricci, creando una specie di film che ostacola l’idratazione. Ed ecco che i capelli diventano privi di vita e soprattutto crespi. Quindi si può dire che i siliconi sono una soluzione immediata al problema del crespo, perché fa apparire i capelli nutriti e idratati all’inizio, ma poi non fa che favorire la formazione del crespo stesso.
I siliconi si presentano, nella lista degli ingredienti, nelle forme più comuni, ossia dimethicone, amodimethicone, cyclomethicone, cyclopentasiloxane. Da ricordare che queste sostanze di solito terminano in -one e –siloxane o –silanol.
Un’eccezione è costituita da quei siliconi idrosolubili, che hanno il pregio di poter essere facilmente eliminati con il lavaggio (si solito si identificano dalla presenza del termine peg nella lista degli ingredienti).
Inoltre, tutti gli ingredienti cosmetici provenienti dalla raffinazione del petrolio sono il più delle volte inquinanti a livello ambientale perché non biodegradabili, e alcuni di essi, per la possibile presenza di impurità al loro interno, rientrano nella classe 2 delle sostanze cancerogene.
Pertanto, facciamo attenzione a ciò che mettiamo in testa! In fondo basta poco:leggere gli INCI e controllare che non ci siano le sostanze di cui abbiamo parlato.

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